Per i pazienti che hanno problemi di deglutizione il momento del pasto diventa fonte di ansia invece che di piacere, con conseguente aumento del rischio di malnutrizione e disidratazione.
Se soffri di disfagia, probabilmente ti sono state date indicazioni riguardo le diverse consistenze dei cibi che garantiscono un'alimentazione sicura per te.
Quali sono le caratteristiche delle consistenze?
Liquido lievemente denso
Scivola da un cucchiaio, ma più lentamente del liquido
Richiede sforzo per essere assunto con la cannuccia
Liquido moderatamente denso/semiliquido
Scorre lentamente da un cucchiaio o una tazza
Non tiene la forma nel cucchiaio
ESEMPI: vellutate di verdura, omogeneizzati di frutta, sorbetti di frutta
Purea
Non può essere bevuta da una tazza. Non richiede masticazione
Rimane sopra la forchetta. Piccole quantità possono passare attraverso i rebbi della forchetta ma non in maniera continuativa. Di solito assunta con cucchiaio.
ESEMPI: ricotta, robiola, budini, polenta, flan, panna cotta
Tritata
Può essere assunta con un cucchiaio o una forchetta
Richiede una minima masticazione
Può essere facilmente schiacciata e separata in particelle con diametro di 2/4 mm
ESEMPI: carni tenere tritate, frutta finemente sminuzzata
Morbida
Può essere assunta con un cucchiaio o una forchetta
È richiesta la masticazione
Può essere schiacciata con una minima pressione
ESEMPI: gnocchi morbidi, sformati, frutta cotta
All'interno del percorso logopedico volto al trattamento della disfagia (oltre all'impostazione delle posture, delle manovre di compenso e degli esercizi di rinforzo della muscolatura oro-bucco-facciale), le diverse caratteristiche reologiche degli alimenti possono ridurre il rischio di aspirazione o di soffocamento.
Curiosità: nei pazienti con ictus e malattie neurologiche cronico-degenerative, come l’Alzheimer, il Parkinson, la demenza e la SLA, può comparire in percentuali comprese tra 20-80% dei casi.
Per conoscere quali sono gli alimenti più difficili da gestire, scrivimi: emmeviemme.98@gmail.com
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