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Immagine del redattoreMaria Vittoria Moro

Disfagia: le consistenze

Per i pazienti che hanno problemi di deglutizione il momento del pasto diventa fonte di ansia invece che di piacere, con conseguente aumento del rischio di malnutrizione e disidratazione.

Se soffri di disfagia, probabilmente ti sono state date indicazioni riguardo le diverse consistenze dei cibi che garantiscono un'alimentazione sicura per te.


Quali sono le caratteristiche delle consistenze?

Liquido lievemente denso

  • Scivola da un cucchiaio, ma più lentamente del liquido

  • Richiede sforzo per essere assunto con la cannuccia

Liquido moderatamente denso/semiliquido

  • Scorre lentamente da un cucchiaio o una tazza

  • Non tiene la forma nel cucchiaio

  • ESEMPI: vellutate di verdura, omogeneizzati di frutta, sorbetti di frutta

Purea

  • Non può essere bevuta da una tazza. Non richiede masticazione

  • Rimane sopra la forchetta. Piccole quantità possono passare attraverso i rebbi della forchetta ma non in maniera continuativa. Di solito assunta con cucchiaio.

  • ESEMPI: ricotta, robiola, budini, polenta, flan, panna cotta

Tritata

  • Può essere assunta con un cucchiaio o una forchetta

  • Richiede una minima masticazione

  • Può essere facilmente schiacciata e separata in particelle con diametro di 2/4 mm

  • ESEMPI: carni tenere tritate, frutta finemente sminuzzata

Morbida

  • Può essere assunta con un cucchiaio o una forchetta

  • È richiesta la masticazione

  • Può essere schiacciata con una minima pressione

  • ESEMPI: gnocchi morbidi, sformati, frutta cotta


All'interno del percorso logopedico volto al trattamento della disfagia (oltre all'impostazione delle posture, delle manovre di compenso e degli esercizi di rinforzo della muscolatura oro-bucco-facciale), le diverse caratteristiche reologiche degli alimenti possono ridurre il rischio di aspirazione o di soffocamento.


Curiosità: nei pazienti con ictus e malattie neurologiche cronico-degenerative, come l’Alzheimer, il Parkinson, la demenza e la SLA, può comparire in percentuali comprese tra 20-80% dei casi.


Per conoscere quali sono gli alimenti più difficili da gestire, scrivimi: emmeviemme.98@gmail.com

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